L’iniziativa ha garantito terapie gratuite per dieci aretini affetti da distrofia o patologie neuromuscolariIl progetto, rivolto anche a due bambini, ha trovato sostegno dalla Fondazione Graziella – Angelo Gori
La fisioterapia, affidata a due giovani neolaureati (Michele Crestini ed Elena Gasbarri), ha portato concreti miglioramenti nella qualità della vita di chi è affetto da patologie neuromuscolari degenerative. I trattamenti, infatti, sono stati orientati a guidare con armonia i movimenti dei pazienti e a mantenere attive le capacità residue di muscoli, tendini e articolazioni con l’obiettivo di dare al corpo maggior elasticità, di favorire una corretta respirazione e deglutizione, e di prevenire contratture o intorpidimenti. Il bilancio conclusivo stilato dalla Uildm al termine di questa prima edizione sperimentale del progetto è positivo sotto ogni aspetto, dunque l’associazione si attiverà ora per mantenere questo servizio anche nei prossimi anni e per estenderlo ad un numero ancor più alto di persone. «Tra le finalità della nostra associazione – aggiunge Grotto, – rientra la promozione di iniziative volte alla realizzazione dell’autonomia e della vita indipendente delle persone affette da distrofia muscolare. In quest’ottica, la mobilità fisica è importante per prevenire l’aggravarsi della malattia e per impedire alle varie parti del corpo di perdere capacità, dunque ringraziamo la Fondazione Graziella – Angelo Gori per il sostegno al progetto di fisioterapia domiciliare gratuita che ha permesso di portare un contributo concreto al miglioramento della qualità della vita di alcuni nostri associati».
Lascia una risposta