Fati e Nanà

L’aiuto di Don Domenico Arioli e della Fondazione Graziella Angelo Gori Onlus alle due sorelline nigerine di Dosso

Un piccolo gesto può cambiare due vite e può permettere a due bambine di ritrovare il sorriso. A dimostrarlo è la storia di Fati e Nanà, due sorelline che hanno scoperto un nuovo amore grazie all’impegno in Niger della Fondazione Graziella Angelo Gori Onlus che, insieme ai parroci missionari don Domenico Arioli e don Davide Scalmanini, si sta impegnando per assicurare istruzione e salute a bambini e ragazzi nigerini. Questo percorso nel Paese africano, iniziato già da qualche anno e sostenuto da Graziella Holding, sta mettendo radici e ha già portato i propri frutti concreti con la realizzazione di una biblioteca, con la promozione di tanti percorsi di alfabetizzazione e con tante belle storie da raccontare.
Tra tutte queste storie c’è proprio quella di Fati e Nanà, due bambine di 7 e 5 anni che vivevano a Dosso in uno stato di estrema povertà e che da poco hanno perso la mamma, malata di Aids. Il padre delle due sorelle, affetto da disturbi mentali, non se la sentiva di prendersi cura di loro e spesso le abbandonava, mentre l’unica parente rimasta era la sorella della madre che vive in un villaggio lontano da Dosso, con la tribù nomade dei Peul. La zia sarebbe contenta di occuparsi di loro e di accoglierle nella sua famiglia, ma certamente non può garantire alle due bambine l’istruzione e la frequenza alla scuola. A Fati e Nanà la vita sembrava dunque offrire ben poche possibilità. Ad aiutare le sorelline ha pensato don Domenico che, vedendo lo stato di abbandono delle bimbe, è intervenuto con decisione per riportare un po’ di gioia nella loro vita. Insieme alla sua amica suor Anna hanno deciso di ospitare le bambine all’orfanatrofio “Saint Vincent” di Niamey, un luogo di accoglienza costruito grazie al contributo della Fondazione Graziella Angelo Gori Onlus. L’orfanotrofio non ha grandi dimensioni, ma è animato da uno spirito familiare che cerca di assicurare a bambini e bambine nigerini vitto, alloggio e, soprattutto, una buona formazione scolastica.
L’accoglienza ricevuta riporta il sorriso nella vita di Fati e Nanà che, dopo tanti mesi, vedono così iniziare una nuova storia e sono finalmente circondate da tanto affetto. Alla fine dell’anno scolastico l’orfanatrofio sollecita i bambini a ritornare nelle case dei loro parenti.
Questo succede anche per le due sorelline di Dosso, così a fine giugno Don Domenico e Calogero, un suo caro amico italiano, partono da Niamey e compiono un lungo e avventuroso viaggio di 350 chilometri, molti dei quali nella savana nigerina, per condurre Fati e Nanà dalla loro unica zia. All’arrivo della comitiva, nella tribù inizia una vera e propria festa con i parenti e gli amici che accettano con gioia ed entusiasmo di prendersi cura delle sorelline. Il più felice è proprio lo zio, entusiasta per aver riabbracciato le nipoti e commosso per il grande gesto d’amore e di fiducia di don Domenico nei confronti della sua famiglia. Giunta la sera i due italiani ripartono verso Niamey, consapevoli di aver assicurato a Fati e Nanà un’estate di serenità e di affetto.
A inizio settembre riparte la scuola, dunque la macchina della missione si rimette in cammino per riprendere Fati e Nanà, e per riportale all’orfanotrofio di suor Anna. Alla vista di don Domenico e di Calogero le due sorelline gli corrono immediatamente incontro per abbracciarli e per raccontargli l’estate con gli zii, poi prendono il loro bagaglio pronte per ricominciare la loro nuova vita. La speranza di tutti, dalla famiglia alla Fondazione Graziella Angelo Gori Onlus, è ora che quell’amore di cui Fati e Nanà sono state circondate negli ultimi mesi, per quanto non sia paragonabile a quello di un padre e di una madre, sia sufficiente per aiutarle a guadagnare quella felicità che tanto meritano e che la vita finora le ha sottratto. Basta poco: il pizzico d’amore ricevuto ha già fatto spuntare le ali a questi due piccoli angeli.